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NOTTE II - COLLOQUIO III


fronti esprimeano grandezza di pensieri e non vana presunzione. Precedea lo spettro, giá veduto nell’antecedente notte, di Scipione Emiliano distruggitore di Cartagine, e per quella impresa denominato Affricano Secondo. Congetturai quindi che le quattro larve seguaci appartenessero a quella stirpe valorosa. Ma Tullio giá avveduto della mia ansietá, prevenendo le richieste, appoggiò all’omero mio la sua manca, ed accennando con la destra, incominciò:

— Vedi que’ due che precedono: sono Publio e Cneo fratelli Scipioni, maravigliosi neU’armi, caduti ne’ remoti campi della Iberia. Per le imprese loro formidabili si diffuse il nome romano all’estreme spiagge del pelago occidentale. Va presso loro altra coppia di fratelli, che sola potea riparare il danno della intempestiva morte di quelli. L’uno è Lucio Cornelio, il quale trionfò di Antioco il grande re di Siria, e per quella impresa cognominato l’Asiatico. L’altro è Publio Cornelio, il vincitore di Annibaie nella battaglia di Zama, per la quale udí l’Affrica poi sempre con terrore il nome di lui, e gli rimase il titolo di Affricano Maggiore. Gran tributo è questo di maraviglia, l’ottenere per consenso universale cosí illustri denominazioni, per le quali era la terra assegnata in porzioni a quella stirpe quasi patrimonio dovuto alle stupende sue virtú! Ambedue sono figliuoli di quel Publio che li precede. Ve’ quant’egli si compiace d’aver generata coppia tanto valorosa! —

Cosí Tullio disse perché allora il padre, volgendosi con lieta fronte, fisava le pupille maestose in loro, ed intanto accennava alla moltitudine di riverirli. Io stava con immote palpebre, e Tullio ratteneva le parole, quanto me intento a quegli aspetti. Pur l’interrogai chi fosse tra loro TAffricano Maggiore, ed egli rispose: — Quegli a destra, il quale ha la fronte calva, dove puoi distinguere agevolmente una cicatrice marziale, di cui si compiacea sempre in vita. —

Fisai pertanto gli occhi a quel segno glorioso, che veggiamo parimente nelle immagini sue, e riconobbi in tutto conforme lo spettro a quelle. Or mentre noi ragionavamo, quelli giunsero alle tombe e vi si appoggiarono con atti maestosi. Quindi Usavano