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NOTTE I - COLLOQUIO II
e gracili del Dittatore trafiggesti per alta cagione, or ti mostra
benigno all’anima sua grande, qui dal tuo ferro spinta in esilio
sempiterno. —
Vidi a tali parole dissiparsi la tristezza rigorosa delle sembianze di Bruto. Il Dittatore, con la consueta sua facilitá alla clemenza, allora stese la mano a quella destra che lo avea trafitto. Giá era manifesto nel suo volto che la compiacenza di rivedere cosí magnanimo cittadino estingueva in lui ogni desiderio di vendetta. E però sendo ornai quegli animi sgombrati dalle umane perturbazioni, con sereno volto, benché alquanto pallido e gracile siccome ebbe in vita, cosí Bruto rispose: — O Cesare, io immersi il ferro nel tuo petto non per odio verso te, ma per la pietá di Roma. Or qui dopo venti secoli, distrutte con le membra nostre le occasioni delle umane imprese, possiamo profferire di quelle un giudizio magnanimo ed imparziale. Dimmi pertanto se non ti sembra che fossero i tuoi giorni piú avventurosi alla Repubblica funesti. — Allora Tullio proruppe: — Oh contesa libera, grande, solo convenevole a due tali intelletti! — Ma Antonio volea opporsi a Bruto, secondo quel favore che prestò a Cesare in vita. Questi però gl’impose col cenno che frenasse le parole, e volgendosi a Bruto lo interrogò: — Posciaché fui prostrato dal tuo pugnale, risorse la libertá? —
— No, — rispose quegli sospirando, — ella rimase in preda di questo Antonio ch’or qui vedi, e di Ottaviano tuo nipote, i quali rinnovarono le proscrizioni di Siila e troncarono le teste migliori. — Allora Cesare aggiunse: — E di te, Bruto, che avvenne? Qual premio ti diede la patria per questa che tu pretendi a lei utile atrocitá? — Egli rispose: — Il premio della virtú è la lode de’ saggi e la fama perenne: che se tali guiderdoni togliesse la malvagitá della fortuna, rimane sempre il maggiore e piú certo, la compiacenza di onesto e grande proponimento. —
— Ma pur, — insisteva Cesare, — qual fu la tua fine? — E Bruto mestamente conchiuse: — Oppresso anch’io dal fato di Roma, rivolsi in me quel ferro divenuto inutile per lei. Caddi, ma insieme con la patria, né soffersi il rossore di vederla in servitú. —
— Ecco, — ripigliò il Dittatore, — giá manifesto che la tua