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PARTE PRIMA
ci trasmise a stento il nudo nome senza gloria. Or come ti compiaci,
barbara fortuna, di turbare queste ceneri gloriose dopo averle
serbate per tanti secoli sotto le ruine? —
Mentre la mente mia era immersa in queste considerazioni, il vento notturno, penetrando all’improviso per l’ingresso dello speco, estinse, con dispettoso alito, nella mia destra la face. Io quantunque per questa ingiuria fossi privato, quasi per súbita cecitá, del godimento di quegli oggetti, pur non ne fui tristo, perocché quanto avea perduto nella vista, altrettanto acquistai nell’intelletto divenuto in quella solitudine e in quel silenzio vie piú contemplativo. Giá la mente s’ingolfava nel pelago tenebroso, giá scendevano i pensieri nel regno inconsolabile della morte, e secondo l’antica loro consuetudine erano ansiosi di ragionare co’ trapassati. Quand’ecco udii un flebile mormorio uscire dal profondo, composto di suoni inarticolati con lenta cantilena. Parea vento che freme nelle valli. Tremolava insieme la terra sotto i miei piedi, e l’aura tenebrosa ronzava come sciame. Erano le ossa agitate negli avelli, e percuotendone le pareti interne, suonavano come aride stipe. Sembrava che i coperchi, sollevandosi alquanto, cadessero poi sulle labbra delle tombe alla postura loro, perocché in quella oscuritá io udiva uno strepito corrispondente a tale effetto. Allora in me prevalse la fievolezza umana al generoso desiderio, perché sentii scorrere per le membra un gelido ribrezzo. Del quale, chiunque sia discreto ne’ suoi giudizi, non mi potrá biasimare considerando ch’io stava ad un cimento superiore alla solita costanza degli animi nostri.
Quindi fu l’aura in silenzio, e fermo il suolo. Rilucea dentro gli avelli uno splendore fosforico, dal quale incominciarono a sorgere alcuni volti umani con lento progresso. Apparvero quindi le braccia con le quali sostenevano i soprastanti coperchi, e poi vidi tutte le tombe spalancate, e colme di larve, le quali stando in quelle mostravano soltanto la parte superiore della persona. V’erano fanciulli e adolescenti, e di questi appariva solo il capo e parte del petto; altre erano immagini virili, e queste si mostravano sino a’ fianchi. Stavano le matrone in modesto contegno, coperte col velo, se non che talune lo sgombravano alquanto dal