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capitolo v. 101

gione tebana, Geranda, Aubert e Scolastica si fecero il segno della croce, ma mastro Zaccaria non si scoprì il capo.

Finalmente il villaggio di Evionnaz apparve in mezzo a quella incolta regione. Il cuore più indurito si sarebbe commosso alla vista di quella borgata, perduta nelle orribili solitudini. Il vecchio passò oltre, si diresse a mancina e si cacciò nel più profondo delle gole di quei Dents-du-midi che mordono il cielo co’ loro picchi aguzzi.

Poco dopo una rovina vecchia e tenebrosa come le roccie della sua base, si rizzò innanzi a lui.

«È là! là!... gridò egli, precipitando di nuovo la corsa sfrenata.

Il castello di Andernatt in quel tempo non era più che rovine. Una grossa torre logora, rotta, lo dominava e sembrava minacciare della sua caduta le vecchie mura che sorgevano a’ suoi piedi. Quegli ampi cumuli di sassi facevano orrore. Si indovinavano, in mezzo ai rottami, tenebrose sale dalle vôlte sfondate ed immondi ricettacoli di vipere.

Una postierla stretta e bassa, che si apriva sopra un fossato ingombro di rottami, dava accesso al castello di Andernatt. Quali abitanti erano passati di là? Senza dubbio qualche margravio, metà brigante e metà signorotto, soggiornò in quella abitazione. Al margravio, succedettero i banditi ed i falsi monetari che furono appiccati sul teatro del loro crimine, e la leggenda diceva che nelle notti d’inverno Satana veniva a dirigere le sue tradizionali sarabande sulle falde di quelle gole profonde in cui si inghiottiva l’ombra delle rovine.

Mastro Zaccaria non fu punto spaventato del loro aspetto sinistro. Giunse alla postierla e nessuno gli sbarrò il passo. Un ampio e tenebroso cortile s’offrì a’ suoi sguardi e nessuno gli impedì di attraversarlo. Salì sopra una specie di piano inclinato che metteva in uno di quei lunghi corridoi, le cui arcate sembrano schiacciare la luce sotto i loro spigoli massicci, e nessuno si oppose al suo passaggio. Geranda, Aubert e Scolastica lo seguivano sempre. Mastro Zaccaria, come guidato da una mano invisibile, pareva sicuro della sua via e camminava


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