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30 un capriccio del dottor ox.


«Sapete, Suzel, il gran giorno s’avvicina.

— S’avvicina davvero, Franz, rispose la giovinetta abbassando le lunghe ciglia.

— Sì, disse Franz, fra cinque o sei anni.

— A rivederci, Franz, disse Suzel.

— A rivederci, Suzel, rispose Franz.

E quando la porta si richiuse, il giovinotto si diresse a passi eguali e tranquilli verso l’abitazione del consigliere Niklausse.


VII.


In cui gli andanti diventano allegri e gli allegri diventano vivaci.


La commozione cagionata dall’incidente dell’avvocato Zitto del medico Custos si era quetata. La contesa non aveva avuto seguito. Si poteva dunque sperare che Quiquendone rientrasse nella sua consueta apatia per un istante turbata da un inesplicabile avvenimento. Frattanto il collocamento dei tubi che dovean condurre il gas ossidrico nei principali edifizi della città, si compieva rapidamente. I condotti e le ramificazioni si allungavano a poco a poco sotto il selciato di Quiquendone. Mancavano solo i becchi, perchè la loro esecuzione essendo delicatissima, era stato necessario farli fabbricare all’estero. Il dottor Ox si moltiplicava; il suo preparatore Ygene ed egli non perdevano un istante, eccitando gli operai, compiendo i delicati organi del gasometro, alimentando giorno e notte le gigantesche pile che decomponevano l’acqua sotto l’influenza d’una poderosa corrente elettrica. Sì, il dottore fabbricava di già il gas, sebbene l’incanalamento non fosse ancora terminato, il che avrebbe dovuto parere abbastanza singolare. Ma presto, almeno si sperava, presto al teatro comunale il dottor Ox doveva inaugurare gli splendori della sua nuova illuminazione.

Il teatro di Quiquendone era un bell’edifizio, in fede mia