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Era infatti questo il loro dovere di esseri inciviliti e cristiani. Tutti e tre lo compresero, essi sapevano bene che Cyrus Smith darebbe la sua approvazione.

— Lo lasceremo noi legato?

— Forse camminerebbe se gli sciogliessimo i piedi, disse Harbert.

— Proviamo, rispose Pencroff.

Le corde che legavano i piedi del prigioniero furono sciolte, ma le sue braccia rimasero avvinte fortemente. Si rizzò egli di per sè e non parve mani festare alcun desiderio di fuggirsene. I suoi occhi asciutti dardeggiavano sguardi acuti sui tre uomini che erano con lui, e nulla dinotava che egli si ricordasse d’essere un loro simile od almeno d’esserlo stato. Un fischio continuo gli usciva dalle labbra, il suo aspetto era feroce; pur non cercò di resistere.

Per consiglio del reporter, il disgraziato fu ricondotto nella sua abitazione, pensando che la vista degli oggetti che gli appartenevano potessero fare in lui qualche impressione e che bastasse una scintilla a ravvivare il suo pensiero oscurato, a riaccendere la sua anima quasi spenta.

L’abitazione non era lontana; in pochi minuti vi giunsero; ma colà il prigioniero non riconobbe nulla, sembrava aver perduta la coscienza di tutte le cose.

Che altro si poteva congetturare di quel grado di abbrutimento in cui il miserabile era caduto, se non che la prigionia nell’isola datava da tempo remoto e che, giuntovi ragionevole, l’isolamento avevalo ridotto in tale stato?

Al reporter venne allora in mente che la vista del fuoco agirebbe forse sopra di lui, ed in un istante una di quelle belle fiammate, che attirano perfino gli animali, illuminò il casolare. La vista della fiamma sembrò dapprima fermar l’attenzione del disgraziato, ma subito egli diè indietro, ed il suo sguardo istupidito si spense. Evidentemente non vi era nulla a