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— Ayrton! Ayrton! disse Cyrus Smith con profonda commozione.

Poi, rivolgendosi a Robert Grant, soggiunse:

— Signore, dove avete lasciato un colpevole, ritrovate un uomo che l’espiazione ha fatto onesto, ed al quale io sono orgoglioso di porgere la mano!

Robert Grant fu allora messo al fatto di quella storia del capitano Nemo e dei coloni dell’isola Lincoln. Poi preso il rilievo di quanto rimaneva di quello scoglio, che doveva oramai figurare sulle coste del Pacifico, diede l’ordine di virare di bordo.

Quindici giorni dopo, i coloni sbarcavano in America, e ritrovavano la loro patria rappacificata dopo quella terribile guerra, che era stata cagione del trionfo della giustizia e della legge. Delle ricchezze contenute nel forziere, lasciate dal capitano Nemo in eredità ai coloni dell’isola Lincoln, la maggior parte fu spesa nell’acquisto d’un ampio dominio nello Stato di Jowa. Una sola perla, la più bella, fu presa da questo tesoro e mandata a lord Glenarvan, in nome dei naufraghi rimpatriati dal Duncan.

Colà, su quel nuovo dominio, i coloni chiamarono al lavoro, vale a dire alle ricchezze ed alla felicità, tutti coloro ai quali avevano contato d’offrire l’ospitalità dell’isola Lincoln. Quivi fu fondata una vasta colonia, a cui venne dato il nome dell’isola scomparsa nelle profondità del Pacifico. Vi si trovava un fiume, e fu chiamato la Grazia; una montagna che prese il nome di Franklin, un piccolo lago che fu il lago Grant, delle foreste che divennero quelle del Far-West. Era come l’isola trasportata in terraferma.

E colà, sotto le mani intelligenti dell’ingegnere e dei suoi compagni, ogni cosa prosperò. Non uno degli antichi coloni dell’isola Lincoln mancava, chè tutti avevano giurato di vivere sempre insieme. Nab, là dove era il suo padrone, Ayrton, pronto a sagrificarsi ad ogni occasione; Pencroff più agronomo che non