Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/252

rispetto, l’isola Lincoln avrebbe meritato di far parte del gruppo delle Canarie, il cui primo nome fu quello di Isole Fortunate.

Oramai l’isola non apparteneva più a loro per intero. Altri ne avevano preso possesso, ed erano scellerati che bisognava distruggere fino all’ultimo.

Sulla costa occidentale non si trovò più alcuna traccia, per quanta cura si mettesse nelle ricerche. Non più pedate, non più rami rotti, non più ceneri fredde, non più attendamenti abbandonati.

— Ciò non mi stupisce, disse Cyrus Smith ai compagni; i deportati hanno approdato nell’isola ai dintorni della punta del Rottame e si sono immediatamente gettati nelle foreste del Far-West, dopo aver attraversato il marese delle Tadorne. Essi hanno adunque seguíto quasi la stessa strada che abbiamo seguito noi lasciando il Palazzo di Granito, e ciò spiega le traccie che abbiamo trovato nel bosco. Ma, giunti al litorale, i deportati hanno compreso che non vi potevano trovare alcun ricovero conveniente, ed allora, risalendo verso il nord, hanno scoperto il ricinto.

— Dove sono forse tornati, disse Pencroff.

— Non credo, disse l’ingegnere, giacchè essi devono ben supporre che le nostre ricerche incominceranno da quella parte. Il ricinto non è per essi che un luogo d’approvvigionamento, non un attendamento vero.

— Così penso anch’io, disse il reporter, e secondo me deve essere in mezzo ai contrafforti del monte Franklin che i deportati hanno scelto il loro rifugio.

— Quand’è così, signor Cyrus, andiamo al ricinto! esclamò Pencroff; bisogna finirla, e finora abbiamo perduto il nostro tempo.

— No, amico mio, rispose l’ingegnere; voi dimenticate che c’importava sapere se le foreste del Far-West non contenessero qualche abitazione. La nostra