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avevano seguito il litorale sud e dopo d’aver percorso la doppia spiaggia della penisola Serpentina, non avendo voglia di avventurarsi nei boschi del Far-West, erano giunti alla foce del rivo della Cascata. Colà, risalendo la riva manca del corso d’acqua, erano arrivati ai contrafforti del monte Franklin, fra i quali era naturale che cercassero rifugio, e non avevano potuto tardare a scoprire il ricinto, allora disabitato, dove si erano probabilmente accomodati aspettando il momento di porre in atto il loro abbominevole disegno. L’arrivo di Ayrton li aveva sorpresi, ma essi erano riusciti ad impadronirsi del disgraziato e.... il resto si indovina facilmente.

Ed ora i deportati, ridotti a cinque, è vero, ma ben armati, — vagavano nei boschi, ed avventurarvisi era esporsi ai loro colpi senza che fosse possibile pararli o prevenirli.

— Aspettare! non v’è altro da fare, ripeteva Cyrus Smith; quando Harbert sarà guarito, noi potremo fare un’esplorazione intera dell’isola e domare quei furfanti. Sarà l’oggetto della nostra grande spedizione e in pari tempo...

— La ricerca del nostro protettore misterioso, aggiunse Gedeone Spilett compiendo la frase dell’ingegnere. Ah! giova confessare, mio caro Cyrus, che questa volta la protezione ci è mancata e proprio nel momento che ci sarebbe stata cara.

— Chissà! rispose l’ingegnere.

— Che volete dire domandò il reporter.

— Che non siamo al termine delle nostre pene, caro Spilett, e che il poderoso intervento avrà forse ancora da manifestarsi. Ma non di ciò si tratta. Prima la vita di Harbert.

Era questa la più dolorosa inquietudine dei coloni. Passarono alcuni giorni, e lo stato del povero giovane non aveva peggiorato. Ora, guadagnar tempo sulla malattia era gran cosa. L’acqua fredda, sempre