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esposto ai venti d’est, ebbe a patire gravi danni. La colombaja fu scoperchiata due volte e la barriera atterrata. Bisognava ricostruirle in maniera più solida, perchè appariva chiaro che l’isola Lincoln era situata nei paraggi più brutti del Pacifico. Pareva in verità che essa formasse il punto centrale di vasti cicloni che la percotevano come fa la frusta con una trottola; solamente in questo caso era la trottola che stava immobile e la frusta che girava.

Durante la prima settimana d’agosto le raffiche si quietarono a poco a poco, e l’atmosfera riprese una calma che sembrava aver perduta per sempre. Colla calma s’abbassò la temperatura, il freddo ridivenne intenso e la colonna termometrica scese ad otto gradi Fahrenheit sotto zero ( 22 gradi centigradi sotto zero).

Il 30 agosto, un’escursione disegnata da qualche giorno fu fatta nel sud-est dell’isola verso il marese delle Tadorne.

I cacciatori erano tentati da tutta la selvaggina acquatica che aveva colà il suo quartiere d’inverno: anitre selvatiche, beccaccini, anitrelle, querquedule, colombi vi abbondavano, e fu deciso di consacrare un giorno ad una spedizione contro codesti volatili. Non solo Gedeone Spilett ed Harbert, ma anche Pencroff e Nab vi presero parte.

Solo Cyrus Smith, col pretesto di qualche lavoro, non s’unì ad essi e rimase al Palazzo di Granito.

I cacciatori presero adunque la via del porto Pallone per recarsi al marese, dopo d’aver promesso d’essere di ritorno alla sera.

Top e Jup li accompagnavano. Appena ebbero passato il ponte della Grazia, l’ingegnere lo rilevò, e tornò col pensiero di porre in esecuzione un disegno per il quale voleva esser solo.

Ora codesto disegno era d’esplorare minuziosamente il pozzo interno, il cui orifizio s’apriva al li-