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CAPITOLO VII.


Il reporter e Pencroff nel ricinto – Harbert trasportato – Disperazione del marinajo – Consigli del reporter e dell’ingegnere – Modo di trattamento – Come avvertire Nab? – Un messaggiere sicuro e fedele – Risposta di Nab.

Al grido di Harbert, Pencroff, lasciando cadere la sua arme, erasi lanciato verso di lui.

– Me l’hanno ucciso, esclamò, me l’hanno ucciso il mio figliuolo!

Cyrus Smith e Gedeone Spilett s’erano precipitati verso Harbert.

Il reporter ascoltò se il cuore del povero fanciullo battesse ancora.

— Vive, diss’egli, ma bisogna trasportarlo....

– Al Palazzo di Granito! È impossibile, rispose l’ingegnere.

– Al ricinto allora! esclamò Pencroff.

– Un istante, disse Cyrus Smith.

E si slanciò a mancina in modo da fare il giro del ricinto.

Colà si vide in faccia ad un deportato che, pigliatolo di mira, gli attraversò il cappello con una palla. Alcuni secondi dopo, prima ancora che avesse avuto il tempo di sparar l’altro colpo, il furfante cadeva colpito al cuore dal pugnale di Cyrus Smith, più sicuro ancora del suo fucile.

In questo mentre, Gedeone Spilett ed il marinajo s’arrampicarono sugli angoli della palizzata, la scavalcarono, balzarono nel ricinto, rovesciarono i puntelli che trattenevano la porta all’interno e si precipitarono nella casa, che era vuota.