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senza diffidenza, poichè se per lo innanzi avevano solo dovuto difendersi dalle belve, oramai sei mariuoli, della peggior specie forse, gironzavano nell’isola. Era cosa grave senza dubbio e sarebbe stata, per gente meno eroica, la tranquillità perduta.

Non importa.

Nel presente i coloni avevano ragione contro Pencroff. Avrebbero poi ragione in avvenire?


CAPITOLO VI.


Disegno di spedizione — Ayrton al ricinto — Visita al porto Pallone — Osservazioni di Pencroff fatte a bordo del Bonaventura — Dispaccio mandato al ricinto — Nessuna risposta di Ayrton — Partenza del domani — Perchè il filo non funziona più — Una detonazione.

Il gran pensiero dei coloni era ormai di fare quell’esplorazione completa dell’isola, che aveva due scopi: scoprire l’essere misterioso la cui esistenza non era più discutibile, ed in pari tempo riconoscere che fosse avvenuto dei pirati, quale ricovero avessero scelto, qual vita vivessero e che si potesse aver a temere da parte loro.

Cyrus Smith desiderava di partire senza indugio. Dovendo la spedizione durare molti giorni, era parso conveniente caricare il carro di oggetti d’attendamento e di utensili che facilitassero l’ordinamento delle fermate.

Uno degli onaggas ferito alla gamba non poteva essere aggiogato; gli erano necessarî alcuni giorni di riposo, e si credette di potere senza danno differire la partenza d’una settimana, vale a dire fino al 20 novembre.

Il mese di novembre, in quelle latitudini, corrisponde al mese di maggio delle zone boreali. Era dunque la