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a perdersi al largo ad una distanza che non si potè apprezzare con esattezza.

Il secondo cannone fu appuntato sulle estreme roccie della punta del Rottame, ed il projettile, battendo sopra un sasso aguzzo, a tre miglia dal Palazzo di Granito, lo mandò in ischeggie.

Era Harbert che aveva puntato il cannone e fatto fuoco, e fu fiero del suo primo colpo; Pencroff però ne fu più fiero di lui. Pensate, un colpo simile, la cui gloria spettava a quel caro figliuolo!

Il terzo projettile, lanciato sulle dune che formavano la costa della baja dell’Unione, battè sulla sabbia alla distanza di quattro miglia almeno, e dopo aver rimbalzato si perdette in mare in un nugolo di schiuma.

Del quarto cannone, Cyrus Smith forzò alquanto la carica per esperimentarne la portata estrema, poi ciascuno essendosi fatto in disparte, venne acceso lo stoppino con una lunga corda.

S’udì una detonazione violenta, ma il cannone resistette ed i coloni, precipitandosi alla finestra, poterono vedere il projettile mandare in ischeggie le roccie del capo Mandibola, a cinque miglia circa dal Palazzo di Granito, e scomparire nel golfo del Pescecane.

— Ebbene, signor Cyrus, esclamò Pencroff, i cui evviva avrebbero potuto gareggiare colle cannonate, che ne dite della nostra batteria? Tutti i pirati del Pacifico non hanno oramai che a presentarsi. Non ne sbarcherà uno senza nostro permesso.

— Credete a me, Pencroff, è meglio non farne esperimento.

— Giusto! esclamò il marinajo, ed i sei mariuoli che gironzano nell’isola, che ne faremo noi? Li lasceremo vagare per le foreste, per i nostri campi, per le nostre praterie? Sono veri jaguari quei pirati, e mi sembra che non dobbiamo farci scrupolo di trattarli come tali. Che ne dite, Ayrton?