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— Può essere, signor Spilett, ma io me lo figuro così.

— E voi, Ayrton? domandò l’ingegnere.

— Signor Smith, rispose Ayrton, io non posso darvi il mio parere in quest’occasione; quel che farete voi sarà ben fatto. Quando vorrete associarmi alle vostre ricerche sarò pronto a seguirvi.

— Vi ringrazio, Ayrton, disse Cyrus Smith, ma vorrei una risposta più diretta alla domanda che vi ho fatto. Siete il nostro compagno, vi siete sacrificato molte volte per noi, e voi pure dovete essere consultato quando si tratta di prendere una determinazione importante. Parlate adunque.

— Signor Smith, rispose Ayrton, io credo che dobbiam fare di tutto per trovar l’incognito benefattore. Chissà che non sia solo, che non soffra, che non sia anche la sua una esistenza da rinnovare. Io pure, l’avete detto, ho un debito di gratitudine verso di lui. Egli solo può infatti essere venuto all’isola Tabor, dove ha trovato il miserabile che avete conosciuto; egli solo vi ha fatto sapere che v’era là un disgraziato da salvare.... è dunque in grazia sua, ch’io sono ridiventato uomo. No, non lo dimenticherò mai.

— È dunque inteso, disse Cyrus Smith; cominceremo le ricerche il più presto possibile; non lasceremo nessuna parte dell’isola inesplorata, la frugheremo per ogni dove e l’amico incognito ce lo perdoni in grazia della nostra intenzione.

Per alcuni giorni i coloni si consacrarono operosamente alla raccolta del fieno e delle messi. Prima di porre in atto il loro disegno di esplorare le parti tuttavia incognite dell’isola, volevano che le bisogne indispensabili fossero compiute. Era anche il tempo in cui si raccoglievano i diversi legumi provenienti dalle piante dell’isola Tabor, e bisognava riporre tutto nei magazzini. Fortunatamente, non mancava posto al Palazzo di Granito, dove si avrebbe potuto conservare tutte le ricchezze dell’isola. I prodotti