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La situazione diveniva evidentemente perigliosa per Pencroff ed Ayrton, ed essi compresero che dovevano tornare alla terraferma.

Nondimeno, aspettarono ancora che il primo canotto fosse a tiro, e con due altre schioppettate gettarono il disordine nel suo equipaggio, poi abbandonarono il posto senza rispondere ad una decina di fucilate, attraversarono l’isolotto in gran fretta, si gettarono nella piroga e passarono il canale nel momento in cui il secondo canotto giungeva alla punta sud, poi corsero a rannicchiarsi nei Camini.

Avevano appena raggiunto Cyrus Smith ed Harbert, e già l’isolotto veniva invaso, ed i pirati del primo canotto lo percorrevano in ogni verso.

Quasi nel medesimo istante due spari partivano dal posto della Grazia, a cui il secondo canotto si era rapidamente avvicinato. Degli otto uomini che lo montavano, due furono colpiti a morte da Gedeone Spilett e Nab, e la scialuppa medesima, irresistibilmente spinta contro le scogliere, vi si ruppe alla foce della Grazia. Ma i sei superstiti, tenendo sollevate le armi per preservarle dal contatto delle acque riuscirono a metter piede sulla riva destra del fiume, poi vedendosi esposti troppo da vicino al fuoco del porto, fuggirono a gambe levate nella direzione della punta del Rottame, fuor di tiro dalle palle.

Le cose stavano adunque a questo modo: sull’isolotto dodici pirati, molti dei quali feriti senza dubbio, ma con un canotto a loro disposizione; sull’isola sei sbarcati, ma messi nell’impossibilità di giungere al Palazzo di Granito, perchè non potevano attraversare il fiume, i cui ponti erano tirati su.

— La va bene, aveva detto Pencroff precipitandosi nei Camini; la va bene, signor Cyrus; che ne pensate voi?

— Io penso che la lotta piglierà un nuovo aspetto, poichè non si può supporre che quei pirati sieno così