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della foce della Grazia, due palle li salutarono e altri due di loro caddero bocconi. Nab e Spilett non avevano sbagliato il colpo.

Subito il brik sparò un’altra cannonata contro il posto indicato dal fumo delle schioppettate, ma senza altro frutto fuor quello di togliere qualche scheggia alle rupi.

Il canotto oramai non portava più che tre uomini validi. Spinto dalla corrente, entrò nel canale colla rapidità della freccia, passò innanzi a Cyrus Smith ed Harbert, i quali, non giudicandolo a tiro, stettero muti; poi facendo il giro della punta nord dell’isolotto con i due remi che gli rimanevano, fece per tornare al brik.

Finora i coloni non avevano a lamentarsi. Il giuoco si faceva brutto per gli avversari, i quali contavano già quattro uomini feriti gravemente e forse morti: essi, al contrario, senza ferite non avevano perduto una palla, e se i pirati continuavano ad assalirli in quel modo, rinnovando il tentativo di approdare col canotto, potevano venir distrutti ad uno ad uno.

Si comprende come le disposizioni prese dall’ingegnere fossero vantaggiose, poichè i pirati potevano credere d’aver da fare con un gran numero d’avversarî ben armati.

Passò mezz’ora prima che il canotto, che doveva lottare contro la corrente, avesse raggiunto lo Speedy.

Spaventose grida echeggiarono a bordo allo spettacolo de’ feriti, e subito furono sparate altre quattro cannonate inutili.

Ma allora altri pirati, briachi di collera ed anche forse dalle libazioni della vigilia, si gettarono nel canotto; una seconda scialuppa fu pure lanciata in mare, e vi presero posto otto uomini, e mentre la prima contenente dodici persone muoveva diritta verso l’isolotto per snidare i coloni, la seconda manovrava in modo da forzare l’ingresso della Grazia.