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i remi, e gli altri due sdrajati a prua, pronti a far fuoco, esaminavano il greto. Il loro scopo era senza dubbio di fare una prima ricognizione, ma non già di sbarcare, perchè altrimenti sarebbero venuti in maggior numero.

I pirati, inerpicati sull’albero fino alle barre di pappafico, avevano evidentemente dovuto vedere che un isolotto copriva la costa e che ne era separato da un canale di mezzo miglia circa. E diveniva chiaro per Cyrus Smith, osservando la direzione seguita dal canotto, che non cercherebbe dapprima di penetrare in quel canale, ma si accosterebbe all’isolotto come consigliava la prudenza.

Pencroff ed Ayrton, nascosti ciascuno dalla sua parte in quegli stretti vani delle roccie, se lo videro venire proprio incontro e aspettarono che fosse a tiro.

Il canotto s’avanzava con molta precauzione. I remi non si tuffavano nell’acqua se non a lunghi intervalli. Si poteva vedere altresì che uno dei deportati, stando a prua, teneva in mano uno scandaglio e cercava di riconoscere il canale scavato dalla corrente della Grazia. Ciò indicava in Bob Harvey l’intenzione di avvicinare il più possibile il suo brik alla costa. Una trentina di pirati dispersi nelle sartie non perdevano alcuno dei movimenti del canotto, e rilevavano certi segnali che dovevano loro permettere di approdare senza pericolo.

Il canotto non era più che a due gomene dall’isolotto, quando s’arrestò. L’uomo, che stava al timone in piedi, cercava il miglior punto su cui approdare. Due fucilate s’udirono in quella e l’uomo del timone e l’altro dello scandaglio caddero supini nel canotto. Le palle di Ayrton e di Pencroff avevanli colpiti entrambi nel medesimo istante.

Quasi subito s’udì una detonazione più violenta, un getto di vapore si sollevò dai fianchi del brik ed una palla, battendo sulla cresta delle rupi che ripa-