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— Signor Fix, rispose il console, voi parlate in modo tale che io vi auguro vivamente di riuscire; ma, ve lo ripeto, nelle condizioni in cui siete, temo che sia difficile. Dai connotati che avete ricevuti, codesto ladro si assomiglia assolutamente ad un onest’uomo, sapete?

— Signor console, rispose dogmaticamente l’ispettore di polizia, i grandi ladri rassomigliano sempre alle persone oneste. Capite bene che coloro che hanno faccie da furfanti non possono far altro che rimanere probi, altrimenti si farebbero arrestare. Le fisonomie oneste, ecco quelle che bisogna specialmente indovinare. Lavoro difficile, ne convengo, e che non è già un mestiere, ma arte.

Si vede che il nostro Fix non mancava di una certa dose d’amor proprio.

Frattanto, il molo andava mano mano animandosi. Marinai di diverse nazionalità, commercianti, sensali, facchini, fellah, vi affluivano. L’arrivo del piroscafo era dunque imminente.

Il tempo era bellino, ma freddo, con quel vento di levante. Alcuni minareti si delineavano al disopra della città, sotto i pallidi raggi del sole. Verso il sud, una scogliera lunga duemila metri si allungava come un braccio sulla rada di Suez. Alla superficie del Mar Rosso scorrevano parecchi battelli da pesca o da navigazione costiera, non pochi dei quali hanno serbato nelle loro forme l’elegante sesto della galera antica.