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ello di tutte le città dell’Unione, — vaste scacchiere a lunghe linee fredde, con «la tristezza lugubre degli angoli retti,» secondo l’espressione di Vittor Hugo. Il fondatore della Città dei Santi non poteva sottrarsi a quel bisogno di simmetria che distingue gli anglossassoni. In quel singolare paese, dove gli uomini non sono certamente all’altezza delle istituzioni, tutto si fa con la squadra alla mano, le città, le case e le stoltezze.

Alle tre, i viaggiatori passeggiavano dunque per le strade della città, edificata tra la riva del Giordano e le prime ondulazioni dei monti Wahsatch. Essi vi notarono poco o punto chiese; ma come monumenti, la casa del profeta, la Court house (palazzo dei Tribunali) e l’arsenale; indi, case di mattoni azzurrastri con verande e portici, circondate da giardini, fiancheggiate da acacie, da palmizi e da carrubbi. Un muro di argilla e di ciottoli, costruito nel 1853, cingeva la città. Nella via principale, dove si tiene il mercato, si ergevano alcuni palazzi adorni di bandiere, e fra gli altri, Lake-Salt-house (palazzo di città).

Il signor Fogg e i suoi compagni non trovarono la città molto popolata. Le strade erano quasi deserte, ad eccezione della parte del Tempio, ove non giunsero se non dopo aver attraversato parecchi quartieri circondati da palizzate. Le donne erano in buon numero, il che dipende dalla composizione singolare delle famiglie mormone. Non bisogna credere però che tutti i Mormoni siano poligami. Non c’è obbligo, ma sono le cittadine di Utah che aspirano specialmente ad essere sposate, poichè, secondo la religione del paese, il cielo mormone non ammette al possedimento delle sue beatitudini i celibi del sesso femminile. Quelle povere creature non parevano nè agiate nè felici. Talune,