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ATTO QUARTO


Virginia.


O
Piu che madre a me chara Gostanza,

Per la Dio gratia & tua, io son felice,
     Questo resto di vita che m’avanza
     Riconoscer da te sempre mi lice,
     Domanda quel che vuoi chara speranza,
     Ch’el mio fermo voler non contradice,
     Mio cor di quel che cercava è contento
     Ch’io ho l’anello, & gravida mi sento:

Gos.O Principessa illustre & generosa
     Se l’opra mia ha la tua pena spenta
     In questo mondo mai non feci cosa
     Dellaqual fussi piu lieta & contenta,
     Nulla ti chiederei donna pietosa
     Sol di tua gratia resto, & son contenta,
     Che a cor gentil son parole proterve,
     Et chiede assai chi ben tacendo serve:

Vir.Adunque saro io sì dispietata
     Che non dia premio a beneficio tanto?
     Prima che sia a tuo servitio ingrata
     Me stessa ucciderei con pena & pianto,
     Gos.Madonna mia dal bisogno sforzata
     Et da tuoi prieghi assicurata alquanto,
     Per venir la mia figlia maritando
     Cento ducati in gratia ti domando.