Che più ti stimai el tuo volto decoro
Che mezzo el regno, ch’el Re volse darmi
Tu fusti el regno mio, tu el mio thesoro,
Et hor a un premio a tanto amore ardente
Abbandonata crudelmente moro:
Et poi che a la tua dolce faccia absente
Basci non posso por, lagrime apporto.
A gliocchi miei, che t’hà sempre presente;
Hor con ferro, hor veneno el viver corto
Far penso hor viva gettarmi nel mare,
Accioche porti a te mio corpo morto.
Se tu se pur disposto a non tornare,
Et vuoi chi mora, almeno a l’ultima hora
E gelidi occhi miei vieni a serrare.
Dhe non fraudar chi piu ch’el ciel t’adora,
Che viver voglio, se mia vita vuoi.
Così morir, se pur vorrai ich’io mora:
Et se donna nel regno, o termin suoi
Con equal nobiltà, con volto bello
Satisfa più di me a gliocchi tuoi.
Non temer signor mio sposarti a quello,
Perche rinunciar parata sono
Al nodo, maritale, al dato anello.
Et quando in te non ritrovin perdono
Lagrime, preghi, amor, el mio naviglio
Porrò a vento a fortuna in abbandono.
Pur che tu muti el tuo duro consiglio,
Infin ch’io vivo in questo mondo mesto
Vagando andrò per levarti d’essilio.