Pur ch’el patrone sfoghi el suo disio
Poco si cureria s’io fussi appeso:
Et s’io non vo al mio signor fo fallo,
Che tratto el veda a coda di cavallo:
Io voglio andar & usar preci, pie,
Et se non vale, usar volto di Marte:
Per non pagar el nol di mie pazzie
A me bisogna usar ingegno & arte;
Di là di qua dirò molte bugie,
E ingannar voglio l’una, & l’altra parte,
Et forse anchor, chi sa? meglio è provarsi,
Potria di me la madre innamorarsi?
Gos. ●Ruf.Chi è. ●amico tuo Gostantia pura.
Et se ascolterai quel che ti dico.
Ascolterai tuo bene, et tua ventura,
In sempiterno restarai felice.
Vieni a la porta & non haver paura,
Ch’io porto d’ogni ben tuo la radice.
Gos. Poi ch’el parlar con meco ti diletta.
Volontier udirotti, io scendo, aspetta.
Ruf.Madonna di prudentia el primo segno,
E pigliar la ventura quando viene,
De Salerno el gran Principe alto & degno
De Re Alphonso, più entrata tiene,
Lui donerà non che thesoro, un regno
Et sprezza come fango, oro, & cathene,