Prin.La mi conosceria, nol farem mai
Ruf. ●Prin.Tola per forza? ●pria m’ucciderei
Ruf.Qualche incanto, o malia tu le farai
Prin.Non voglio; & s’io volessi io non saprei
Ruf.Vanne ivisibil per negromantia,
Prin.Io andero el mal che Dio ti dia:
Ruf.Non far signore io ho altro rimedio
Prin. ●Ruf.Qual’è? ●vogl’ire a la madre a parlare.
Con le promesse li porrò l’assedio
Lasciami pure a mio modo frappare.
Prin.Se tu mi levi d’amoroso tedio
Io non ti lascierò gia mai mancare.
Ruf.●Prin.●Ruf.Che? el malanno? ●che detto hai? ●che dentro
Vadi, che hora in casa a Gostanza entro:
Ruf.O Ruffo sventurato, & poco accorto.
Pur se venuto di donne a le mani
Qual sempre odiasti, meglio era esser morto.
Meglio esser in galea de catelani,
Non guardan donne mai ragion ne torto
Et han quella pieta c’han proprio i cani
Quando nacquero il Dio andava a spasso
Et credo la facessi sathanasso.
Di questo mal n’è causa el frappar mio,
Che m’ha posto alle spalle questo peso:
S’i vo a Gostantìa che gli dirò io?
Io potrei esser bastonato & preso,