Io giuro a te per piu tua pena & doglia,
Per la corona, & pel petto sacrato,
Che se non mi guarisci in otto giorni
Faro in foco bruciar tua membri adorni.
Vir.El giuro tuo non estimo una dramma,
Che certa sono in me non havra loco:
Poi, nutrita di fiamma, esca di fiamma
Sono io in terra elemento del foco:
Ne temo ardor, che tanto ardor m’infiamma
Che a spegnerlo el mar tutto saria poco:
Così volessi mia sorte fatale
Che chi m’abbrucia, ardessi in fiamma equale.
Ma dimmi o Re poi che a morte aspra & pianto
Io sotto pongo mia misera vita,
Facendo quel di che mi ho dato vanto
Con la salute a te restituita,
Che premio dai ad un merito tanto?
O che gratia da me fie consequita?
Re.Ciò che chieder sapra tuo ingegno grato
Se ben chiedessi el mezzo del mio stato.
Vir.O Re a questo non va el mio disegno
Io voglio in premio al tuo guarito male,
Per mio marito un baron del tuo regno
Qual chiedrò, benche a me fussi inequale:
Ma perche el parlar mio non ti sia a sdegno,
Non fie tuo figlio, o di sangue regale.