Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
PRIMO. | 4 |
Che de monti Riphei calcare el ghiaccio
Intendo, & trappassare et Nilo e’l Gange.
Sappi che una fistola ha nel braccio
El Re Alphonso, & ogn’hor grida & piange,
Et dubita sua vita non finisca.
Che medico non trova ch’el guarisca.
Virginia.
Hor su forse che amor haura pietate
Di me incauta sua fedel soggetta
So che guari gia el mio padre Hippocrate
Una Regina da fistola infetta.
Io tengo quel liquor pien di bontate,
S’io rendo al Re sua sanita perfetta,
Di Salerno di poi che fia guarito
Dimanderolli el Principe in marito:
Hor che farai, o Virginia infelice,
Vuoi tu volare al ciel senza haver ale?
A te haver tanto sposo non lice,
Ma a qualche donna di sangue reale,
Columba se, non te stimar Phenice,
Maggior ruina fa chi troppo sale.
Di quel trito proverbio habbi paura,
Che misurato è, chi non si misura:
Ma se per sposa gia con gratie nove
Hebbe Bacco Adriana al lito tristo
Se gia amarno, & possederno Giove
Due humil Nimphe Semele & Calisto,
A iiij |