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marito che le avevano dato per forza, unto e sudicio delle ulive messe a fermentare.

Il brigadiere fece chiamare Nanni; lo minacciò sin della galera e della forca. Nanni si diede a singhiozzare ed a strapparsi i capelli; non negò nulla, non tentò di scolparsi. — È la tentazione! diceva; è la tentazione dell’inferno! Si buttò ai piedi del brigadiere supplicandolo di mandarlo in galera.

— Per carità, signor brigadiere, levatemi da questo inferno! Fatemi ammazzare! mandatemi in prigione! non me la lasciate veder più, mai! mai!

— No! — rispose invece la Lupa al brigadiere. — Io mi son riserbato un cantuccio della cucina per dormirvi, quando gli ho data la mia casa in dote. La casa è mia; non voglio andarmene!

Poco dopo, Nanni s’ebbe nel petto un calcio dal mulo, e fu per morire; ma il parroco ricusò di portargli il Signore se la Lupa non usciva di casa. La Lupa se ne andò, e suo genero allora si potè preparare ad andarsene anche lui da buon cristiano; si confessò e comunicò con tali segni di penti-