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di questo dicevasi ch’era un maiale, e aveva voluto morire per fare una scorpacciata di fichidindia — e di quell’altro che era tornato da campagna a notte fatta. Insomma il colera era venuto bello e buono, malgrado la guardia, e alla barba di San Rocco, nonostante che una vecchia in odore di santità avesse sognato che San Rocco in persona le diceva:
— “Del colera non abbiate paura, che ci penso io, e non sono come quel disutilaccio di San Pasquale.„
Nino e Turi non si erano più visti dopo l’affare della mula; ma appena il contadino intese dire che fratello e sorella erano malati tutti e due, corse alla loro casa, e trovò Saridda nera e contraffatta, in fondo alla stanzuccia, accanto a suo fratello il quale stava meglio, lui, ma si strappava i capelli e non sapeva più che fare.
— Ah! San Rocco ladro! — si mise a gemere Nino. — Questa non me l’aspettava! O gnà Saridda, che non mi conoscete più? Nino! quello di una volta!