Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 210 — |
la vedesse per la prima volta, o gliela avessero cambiata, la sua Mara, e neppure osava alzare gli occhi su di lei, mentre ella sciorinava la tovaglia, e metteva in tavola le scodelle, tranquilla e pulita al suo solito. Egli, dopo averci pensato su un poco, le domandò freddo freddo:
— E vero che te la intendi con don Alfonso?
Mara gli piantò in faccia i suoi begli occhi limpidi, e si fece il segno della croce.
— Perchè volete farmi far peccato in questo giorno! — esclamò.
— No! non voglio crederci ancora!... perchè con don Alfonso eravamo sempre insieme, quando eravamo ragazzi, e non passava giorno ch’ei non venisse a Tebiti, proprio come due fratelli.... Poi egli è ricco che i denari li ha a palate, e se volesse delle donne potrebbe maritarsi, nè gli mancherebbe la roba, o il pane da mangiare.
Mara invece andavasi riscaldando, e cominciò a strapazzarlo in malo modo, tanto che lui non alzava più il naso dal piatto.