Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 206 — |
Ma la notte di Santa Barbara tornò a casa ad ora insolita, che tutti i lumi erano spenti nella stradicciuola, e l’orologio della città suonava la mezzanotte. Una notte da lupi, che proprio il lupo gli era entrato in casa, mentre lui andava all’acqua e al vento per amor del salario, e della giumenta del padrone ch’era ammalata, e ci voleva il maniscalco subito subito. Bussò e tempestò all’uscio, chiamando Mara ad alta voce, mentre l’acqua gli pioveva addosso dalla grondaia, e gli usciva dalle calcagna. Sua moglie venne ad aprirgli finalmente, e cominciò a strapazzarlo quasi fosse stata lei a scorrazzare pei campi con quel tempaccio, con una faccia che lui chiese: — Che c’è? Cos’hai?
— Ho che m’hai fatto paura a quest’ora! che ti par ora da cristiani questa? Domani sarò ammalata!
— Va a coricarti, il fuoco l’accendo io.
— No, bisogna che vada a prender la legna.
— Andrò io.
— No, ti dico!