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fra le fanciulle inginocchiate dinanzi al coro che aspettavano la comunione. Da quel giorno nessuna ragazza onesta le rivolse più la parola, e quando andava a messa non trovava posto al solito banco, e bisognava che stesse tutto il tempo ginocchioni: — se la vedevano piangere, pensavano a chissà che peccatacci, e le volgevano le spalle inorridite: e quelli che le davano da lavorare, ne approfittavano per scemarle il prezzo della giornata.
Ella aspettava il suo fidanzato che era andato a mietere alla Piana, per raggruzzolare i quattrini che ci volevano a mettere su un po’ di casa, e a pagare il signor curato.
Una sera, mentre filava, udì fermarsi all’imboccatura della viottola un carro da buoi, e si vide comparir dinanzi Janu pallido e contraffatto.
— Che hai? — gli disse.
— Son stato ammalato. Le febbri mi ripresero laggiù, in quella maledetta Piana; ho perso più di una settimana di lavoro, ed ho mangiato quei pochi soldi che avevo fatto.