Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 94 — |
dondolandosi sullo stipite dell’uscio con certa aria civettuola.
— Non lo farò più, se tu non vuoi.
Ella gli diede un buffetto, e scappò dentro.
— Ohè! Janu! — chiamò dalla strada lo zio Giovanni.
— Vengo! — gridò Janu; e alla Nedda: — Verrò anch’io a Bongiardo, se mi vogliono.
— Ragazzo mio, — gli disse lo zio Giovanni quando fu sulla strada, — la Nedda non ha più nessuno, e tu sei un bravo giovinotto; ma insieme non ci state proprio bene. Hai inteso?
— Ho inteso, zio Giovanni; ma se Dio vuole, dopo la messe, quando avrò da banda quel po’ di quattrini che ci vogliono, insieme ci staremo benissimo.
Nedda, che aveva udito da dietro il muricciolo, si fece rossa, sebbene nessuno la vedesse.
L’indomani, prima di giorno, quand’ella si affacciò all’uscio per partire, trovò Janu, col suo fagotto infilato al bastone.