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il maestro dei ragazzi. 67

destava una sua occhiata, le fantasie che si lasciava dietro il suo passaggio. Troppo scrupoloso però per abusarne.

Un giorno, lo rammentava sempre con una dolce confusione interna, una giovinetta alla quale andava a dare lezioni di bello scrivere a domicilio, volle regalargli per la sua festa un bel fiore ch’era in un vasetto sulla scrivania, rosa o garofano, non si rammentava pel turbamento che gli aveva fatto velo alla vista. Glielo presentava con un atto gentile, e gli diceva, al vederlo timido e imbarazzato:

— L’ho tenuto lì per lei, signor maestro.

— No.... la prego.... Mi risparmi....

— Come? non lo vuole?

— Seguitiamo la lezione, di grazia!... Queste non son cose....

— Ma perchè? Che c’è di male....

— Tradire la fiducia dei suoi parenti.... sotto la veste di istitutore.... —

Allora la ragazza era scoppiata in una risata così matta, così impertinente, che gli squil-