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52 vagabondaggio.

trovato don Tinu che gli faceva il pulcinella in casa.

Il Zanno nel medicare il merciaiuolo andava predicando:

— Coi villani ci vuole prudenza, don Tinu caro! chè son peggio delle bestie. Vetturali poi, Dio liberi!... —

Ogni volta, quando gli capitava male, don Tinu si sfogava dopo col ragazzo, a calci e scapaccioni; tanto che agli strilli accorrevano l’oste e i viandanti, e il Zanno gli diceva:

— Non gli dar retta, figliuol mio, perchè il tuo padrone dev’essere ubriaco. —

Il Zanno invece se voleva ubriacarsi si chiudeva nella sua stanzetta, faccia a faccia colla bottiglia. Non gridava, non picchiava nessuno, sempre con quel risolino di prete sulla faccia magra; e le donne venivano a cercarlo a casa sua di soppiatto, verso sera, imbacuccate sino al naso, e chiudeva a catenaccio. Tutto il giorno sempre allegro, a strappar denti senza dolore, vendere empiastri e intascar soldi. Nanni