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vagabondaggio. 51


S’interruppe, facendosi rossa, e guardò Nanni timorosa. Ma a costui non gliene importava nulla. Le disse solo:

— Vattene ora, chè sta per tornare il mio padrone. —

La poveretta si lasciava spingere verso l’uscio, col capo chino sotto la mantellina rattoppata, balbettando:

— Non ci ho colpa, ti giuro, per la Madonna Addolorata! Cosa potevo fare? Egli era il padrone. Tu non c’eri più!... Non sapevo dov’eri nemmeno....

— Sì, sì, va bene. Adesso vattene, chè sta per venire don Tinu, — ripeteva lui allungando il collo fuori dell’uscio, di qua e di là della straduccia, come un ladro. Infine la ragazza se ne andò adagio adagio, rasente al muro.


Poco dopo portarono a casa il merciaiuolo colle ossa rotte; chè lo zio Cheli per combinazione tornando prima del solito aveva