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— Sai, tanto tempo che ti volevo bene! Ti rammenti? quando andavamo insieme per l’erbe della minestra a Primosole? e l’isolotto che lasciava il fiume quando era magro? e quella notte che abbiamo dormito insieme dietro un muro, sulla strada di Francofonte? Poi, quando tu te ne sei andato con don Tinu, e non sapevo che fare nè dove andare.... Quella donna che vendeva i fichidindia, vedendomi ogni giorno a frugare nel mondezzaio, fra le bucce e i torsi di lattuga, mi dava ora una crosta di pane ed ora qualche cucchiaio di minestra. Ma essa pure dovette andarsene, quando finì il tempo dei fichidindia, ed io partii con quello che faceva gente per la raccolta delle ulive, laggiù al Leone. Presi le febbri e mi mandarono all’ospedale. Dopo non mi vollero più perchè dicevano che mi mangiavo il pane a tradimento. Sono stata anche a dissodare, dov’hanno fatto quella gran piantagione di vigne, al Boschitello; e ho lavorato allo stradone, e ci sarei tuttora a mangiar pane, se non fosse stato pel soprastante.... —