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molto, in paese, dandogli del voi, sempre cogli occhi bassi. Donna Stefana invece gli ficcava addosso i suoi, quasi volesse frugarlo sotto i panni, con certe occhiate sospettose che covavano le posate. Appena fuori dell’uscio si sentì dar tanto di catenaccio dietro le spalle.

— Queste son cose che succedono, — disse poi don Tinu, quando seppe com’era andata la visita alla sorella. — Il mondo è grande, e ciascuno va pei fatti suoi. —


Andavano pel mondo, di qua e di là, per fiere e per villaggi, sempre colla roba in collo, sicchè infine una volta capitarono a Primosole, dopo tanto tempo. — Ora ti faccio vedere tuo padre, s’è ancora al mondo, — disse don Tinu. Nanni non voleva, fra la vergogna e la paura; ma il merciaio soggiunse:

— Lascia fare a me, che le cose le so fare. —

E andò avanti a prevenire compare Cosimo ch’era sempre lì, alla chiatta, su di un piede