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34 | vagabondaggio. |
Poscia rassicurato a poco a poco, vedendo che dietro il muro non spuntava lo zio Cosimo col bastone, si mise a sgretolare la sponda dell’abbeveratoio, tutta fessa e scalcinata, un sasso dopo l’altro, e dopo li tirava lontano; mentre la ragazzetta stava a guardare. Tutt’a un tratto s’accorsero che il sole era tramontato, e la nebbia sorgeva tutt’intorno dal fiume e dalla pianura.
— Senti! — disse Grazia. — Lo zio Cosimo che chiama! —
Nanni se la diede a gambe senza rispondere, e lei s’affannava a corrergli dietro, colla vesticciuola tutta sbrindellata che svolazzava sulle gambette nude. Camminarono un bel pezzo, e infine si trovarono soli, nella campagna buia, col cuore che batteva forte, lontano lontano dalla capanna delle chiatte, dove si udiva ancora cantare l’Orbo. Era una bella notte piena di stelle, e dappertutto i grilli facevano cri-cri nelle stoppie. Come Nanni si fermò, vide Grazia che gli veniva dietro.