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narono appunto a vedere il morto. Ei gli toccò il ventre, il polso, la lingua, e conchiuse: — Se c’ero io, lo zio Carmine non moriva! —

Raccontava pure molte cose dei miracoli che aveva fatto tale e quale come la Gagliana, dei paesi che aveva visti, e come Nanni ascoltava a bocca aperta, gli piacque quel ragazzetto, e gli disse, accarezzandogli i capelli rossi:

— Vuoi venire con me? Mi porterai la balla e ti farai uomo.

— Egli ha tutt’altra balla da portare! — sospirò compare Cosimo; e pensava nel tempo stesso che se gli succedeva una disgrazia, come quella di compare Carmine, il suo ragazzo restava in mezzo a una strada.

C’era anche l’oste di Primosole, il quale maritava Filomena con Lanzise, uomo dabbene che non sapeva nulla, e tornavano tutti da Lentini pel contratto, gli sposi, compare Antonio ed altra gente. Lanzise era uno che ci aveva il fatto suo, terra, buoi, e un pezzo di vigna lì vicino alla Savona, dicevano.