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nanni volpe. | 277 |
stava imboccando lo zio col cucchiaio in una mano e reggendogli il capo coll’altra.
— Fate bene a tenervi così caro il sangue vostro, perchè non sapete il bel servizio che v’ha reso vostro nipote! —
Carmine voleva romperle sul muso la scodella e il candeliere; ma il vecchio, agitando due o tre volte adagio adagio il fiocco del berretto, disse:
— Sì, sì, lo so. —
Così se ne andò all’altro mondo, pian pianino e servito come un principe. Quando Carmine volle cacciar via a pedate Raffaela dalla casa, che oramai doveva esser di lui solo, fece aprire il testamento, e si vide allora quant’era stato furbo Nanni Volpe, che aveva canzonato lui, la moglie e anche Cristo in paradiso. La roba andava tutta all’ospedale, e zia e nipote s’accapigliarono per bene, stavolta, dinanzi al notaro.