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nanni volpe. 271


— Che malaugurio vi viene in mente adesso?

— No, no, figliuola mia. Ho i piedi nella fossa. Mi son logorata la pelle per far la roba, e voglio aggiustare i conti prima di lasciar la fattoria.

— Almeno si può sapere che intenzioni avete?

— Quanto a questo sta’ tranquilla. Sai come dice il proverbio? “L’anima a chi va e la roba a chi tocca.”

— Dio vi terrà conto del bene che mi avete fatto e che mi fate; — rispose Raffaela intenerita. — M’avete presa nuda e cruda come un’orfanella, e anch’io vi ho rispettato sempre come un padre.

— Sì, sì, lo so, — accennò il marito, e la nappina del berretto che accennava di sì anch’essa. Volle pure confessarsi e comunicarsi, per essere in pace con Dio e cogli uomini, quando il Signore lo chiamava. Mandò a cercare persino suo nipote, e gli disse:

— Bestia, perchè sei scappato? Avevi paura di me, che sono il sangue tuo? —

Carmine, come un baccellone, non sapeva