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262 | nanni volpe. |
La mamma allora venne in aiuto della sua creatura.
— Io, per me, sono contenta. —
E Raffaela levò gli occhi dolci di pecora, e rispose:
— Se siete contenta voi, mamma.... —
Le nozze si fecero senza tanto chiasso, perchè compare Nanni Volpe non aveva fumi pel capo, e sapeva che a fare un tarì ci vogliono venti grani. Pure non si dimenticarono i parenti più stretti ed i vicini; ci furono dolci del monastero, e vino bianco. Fra gli invitati c’erano anche quelli che sarebbero stati gli eredi di Nanni Volpe, poveri diavoli che s’empivano di roba, e si sarebbero mangiata cogli occhi anche la sposa. Questa, impalata nel vestito di lana e seta, cogli ori al collo, badava già ai suoi interessi, l’occhio al trattamento, il sorrisetto della festa e una buona parola per tutti, amici e nemici. Nanni Volpe, tutto contento, si fregava le mani, e diceva fra sè e sè: