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242 | il bell’armando. |
— Pensaci, Mando! Pensa che è impossibile finirla del tutto a questo modo!
— Lasciami in pace. Ora sono ammogliato. Non voglio aver storie con mia moglie, intendi?
— Ah, tua moglie? Essa però lo sapeva quello che siamo stati, prima di sposarti. E oggi, quando t’ho incontrato a braccetto con lei, mi ha riso in faccia, là, in mezzo alla gente! E tu, che l’hai lasciata fare, vuol dire che non ci hai nè cuore, nè nulla, lì!
— Be’: lasciamo andare. Buona sera!
— Dì, Mando? È proprio così?
— No, ti dico! Non voglio più!
— Ah, non vuoi più? No? —
E il Crippa, colpito lì dove la Mora diceva che non ci aveva nè cuore nè nulla, andò annaspando dietro a lei, come un ubriaco, e gridando: — Chiappatela! chiappatela! — Poi cadde come un masso, davanti alla bottega del farmacista.
Le guardie e la folla a inseguirla, strillando anche loro: — Piglia! piglia! — Finchè