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178 | artisti da strapazzo. |
cere due uova in una caffettiera posata sullo scaldino, quando udì picchiare all’uscio, e le comparve dinanzi il maestro all’improvviso, così in camiciuola com’era e ancor spettinata. Egli stesso pareva così turbato che non si accorse del suo imbarazzo:
— Lei!... Lei qui! Come ha saputo?... — Gennaroni stesso. Siamo stati insieme. — Ella avvampò in viso, cercando macchinalmente i bottoni della camiciuola. — Venivo a portarle una buona notizia.... Un mio amico che è incaricato di formare una compagnia pel Cairo.... m’ha promesso di scritturarla.
— Ma.... Non saprei.... così lontano....
— No, no, bisogna risolversi piuttosto.... Bisogna accettare.
— È che.... dovrei parlarne prima a un’altra persona.... Non potrei risolvermi da sola.... così su due piedi.... —
Il maestro le afferrò le mani, quasi per forza:
— Bisogna accettare! Dica di sì.... È pel suo meglio! —