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artisti da strapazzo. 161

barbone per attestarlo. Anche a lui gli avevano rubato la scrittura, quel porco di Gigi Lotti, una scrittura di seimila franchi, viaggio intero pagato, col pretesto che la conferma al telegramma non era venuta. Ma gli voleva rompere il muso, la prima volta che l’incontrava alla birreria! Gennaroni, intanto che il suo amico si sfogava, chiedeva ad Assunta cosa avrebbe fatto della sua serata. — Si voleva andare al Concerto del Caffè Nazionale? Sentirebbero che porcherie! Lui se le sarebbe godute mezzo mondo, e si sarebbe fregate le mani magari se quella carogna della padrona fosse venuta ginocchioni a supplicarlo e ad offrirgli doppia paga. — Andiamo, andiamo. Pago io, Temistocle! Dei soldi, grazie a Dio, ce n’è sempre qui. Veniteci anche voi, bella Assuntina. Chissà che non troverete il fatto vostro? —

Sul tavolato, in mezzo al gran fumo della sala, una donna cogli occhi neri come avesse il colèra, e i pomelli color cinabro, nuda fino allo stomaco, strillava con voce rauca delle