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artisti da strapazzo. | 149 |
di un artista, e s’erano trovati tutti, raccolti dallo stesso terrore, davanti alla porta chiusa del teatro. Poi erano corsi in folla all’agenzia, come pazzi, in paese straniero, in mezzo a gente di cui non conoscevano la lingua, e che si fermava sorridendo al passaggio di quella turba affamata. E le lunghe ore dei giorni interminabili, ingannate al Caffè, il solo rifugio, con una tazza di birra dinanzi; le notti terribili d’inverno; le camicie portate tre settimane, il mozzicone di sigaro raccattato di nascosto. Sentiva perciò una grande simpatia per quell’altra derelitta, e le andava dicendo:
— Coraggio! coraggio! Bisogna farsi animo! L’aiuterò anch’io, come posso.... È vero che non posso far molto.... Son forestiero come lei.... E non sono stato sempre fortunato.... Ma vedrà che il buon tempo giungerà anche per lei.... Diavolo! diavolo! Dov’è andata a scovarlo quest’albergo, così lontano?
— Me lo indicarono laggiù.... perchè spendessi meno.... Mi rincresce per lei!...