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suo avversario, lo vinceva nell’elasticità e sveltezza dei movimenti e nel sangue freddo inalterabile, che in lui era uno strano effetto della collera, con cui aggiustava i suoi colpi e parava quelli che gli venivano. Tutt’a un tratto una legnata violenta di Brusio spezzò la spada colla quale il bravaccio parava il colpo alla testa, e si vide quest’ultimo stramazzare a terra colle braccia stese: avea il cranio spaccato.

Successe uno straordinario tafferuglio: alcuni gridavano evviva, altri imprecavano e minacciavano Pietro più seriamente al certo di quanto fosse stato minacciato sino allora, poichè nella mezza luce si vedevano luccicare lame di coltelli affilati.

— Silenzio, canaglia! — si udì gridare una voce la quale avea tutte le gradazioni fra quella dell’uomo e quella della donna, — questo giovanotto lo proteggo io! è dei nostri!... Ha cuore e pugno... Egli vuol essere dei nostri, giacchè è venuto; non è vero?

— No! no! Sì! sì! — urlarono alcune voci avvinazzate: — Non vogliamo cappelli! non vogliamo signorini!... Viva il si-