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domandava cosa ordinasse, rispose di non saperlo, di recare quel che voleva, come per esempio un’insalata, purchè l’accompagnasse di una bottiglia di marsala.

Il cameriere guardò sorpreso quel giovane che beveva una bottiglia di marsala su di un’insalata.

Pietro fu quasi atterrito, quando, riflessa dirimpetto a lui, su di uno specchio, vide una sinistra figura da spettro, col cappello ammaccato, i capelli incollati e cadenti sul volto di un pallore che sembrava terreo, magro in modo da far luccicare straordinariamente il bagliore che la febbre dava ai suoi occhi, i quali sembravano più grandi; cogli abiti scomposti; egli stentò un pezzo a riconoscere se stesso, e finalmente un riso amarissimo errò sui suoi labbri violacei.

Il cameriere gli recò quanto avea ordinato; egli cominciò a bere il vino senza toccare l’insalata. Allorchè sentì i polsi battergli più forte, le gote animarsi, i vapori annebbiare la sua testa, ancora vertiginosa, egli si alzò, dopo aver pagato lo scotto, ed uscì.

— Ora andiamo al ballo! — mormorò