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dell’altro. Sono di quei misteri, che sembrano troppo reconditi ma troppo ben tracciati nel loro sviluppo per essere casuali, e che fanno supporre quello che il coltello anatomico non ci ha potuto far trovare nelle fibre del cuore umano.

— Vogliamo saperlo allora! — saltò su a dire Consoli, — siamo tutti amici di Brusio.

Angiolini, malgrado il suo scetticismo di medico, volse uno sguardo alla bara, posta fra quattro ceri, nel mezzo della chiesa, mentre il prete celebrava la messa.

— Comprendete benissimo, amici miei, che questo non è il luogo, nè l’ora.

Ricondotti a quella triste meditazione tutti fissammo a lungo e in silenzio quella cassa coperta di raso e velata di nero, su cui il più allegro sole d’inverno, che scintillava sui vetri della modesta chiesuola, mandava a posare uno dei suoi raggi.

Io non so come ciò avvenga, ma nessuno di noi tre, in quel punto, quando quel bel sole invernale animava quelle spiaggie ridenti, con quel mare immenso che si vedeva luccicare attraverso la porta, fra tutto quel sorriso di cielo e la vita che sentiva-