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— Che vuoi? — domandò Pietro bruscamente, celando, al suo solito, la viva amicizia che nutriva pel suo compagno sotto quell’apparenza di ruvidità.
— Vengo per condurti meco al passeggio.
— Ne ho forse il tempo? Sai bene che gli esami sono vicini, e non ho ore da sprecare andando a spasso; sai pure che col professore Crisafulli non c’è da scherzare.
La signora Brusio, ch’era entrata con Raimondo nello stanzino di suo figlio, e si era appoggiata, con quell’atteggiamento ineffabile d’amore delle madri, alla spalliera della sua seggiola, unì le sue istanze a quelle di Raimondo per indurre suo figlio a prendere un po’ d’aria.
— Stassera c’è musica alla Marina: — disse Raimondo.
— Va pure, figlio mio; — disse la madre, — da quasi venti giorni tu non esci più, e ciò ti farà ammalare invece di farti proseguire i tuoi studî. Prendi qualche ora di riposo; ne hai bisogno.
Pietro amava sua madre d’immenso affetto. Pel suo carattere impetuoso ed insofferente quella dolce voce di donna, quella