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Era orribile a vedersi la rapida decomposizione di quella fisonomia. Finalmente sopraggiunse il sonno.
Pietro rimaneva, com’ella l’aveva attirato rovesciandolo nella sua caduta, ancora avvinchiato a quel corpo per tre quarti cadavere, e che aveva tuttavia i suoi ultimi moti convulsivi, gli estremi sforzi dei suoi rantoli, la disperata tensione della pupilla per lui; egli era come affascinato da quell’orribile spettacolo che impietrava le lagrime nel suo occhio ardente e dilatato quasi al pari di quello di lei.
— Ma parti, disgraziato! — gli gridò Raimondo tentando strapparlo a quell’amplesso di morte; — non vedi che ciò ti uccide!...
Pietro non rispose, e abbracciò più strettamente quel corpo inerte; in cui gli parve sentire un ultimo sussulto al suo abbraccio; mentre le mani gli parvero lo stringessero più tenacemente, come per ringraziarlo e non lasciarlo.
Quell’agonia fu lunga, penosa, orrenda. A pena il medico, colla mano sul petto di lei a numerare i battiti del cuore, potè di-